Rosso. Io le chiamo ossessioni.
Ognuno di noi ne ha, piccole fiamme che tornano sempre a bruciare nello stesso punto.
Nelle mie fotografie, il rosso si ripete, si insinua, si impone.
Non è mai timido.
In certi luoghi, poi, non ha nemmeno bisogno di cercare uno spazio: si offre, si riversa, si espone con una sincerità sfacciata.
Il rosso non ha pudore. E forse nemmeno io.
Red. I call them obsessions.
Each of us has them, small flames that always return to burn in the same place.
In my photographs, red repeats itself, slips in, asserts itself.
It’s never shy.
And in certain places, it doesn’t even need to look for space: it offers itself, it pours out, it exposes itself with shameless honesty.
Red has no modesty. And maybe, neither do I.
IN progress
