Luisa Briganti

Collage is my life – Katia Rossi

KATIA ROSSI – COLLAGE IS MY LIFE
A cura di Luisa Briganti

I collages di Katia Rossi

Che cosa ci insegna la tecnica del collage? Questa è contenuta in un doppio processo di decostruzione e ricostruzione. Dapprima l’artista seleziona nel reale un insieme di immagini e materiali eterocliti. Il suo sguardo cattura i dettagli ed è rapito da forme. Allora la mano, armata di forbici, ritaglia, preleva. Si accumulano i pezzi sparsi di una realtà che non ha più alcun senso ma che si ricarica di nuove potenzialità. Poi l’artista contempla un’altra volta le forme individuate che il suo sguardo eleva a trovata. La scelta è fatta, l’artista si appropria di un supporto e inizia ad assemblare i pezzi di questo puzzle senza modello.  Mette in relazione, trova legami e si entusiasma per le dissonanze, giustappone e sovrappone, ricopre e scopre.
La colla diventa allora il suo strumento, pur invisibile nel risultato finale.
I frammenti del reale, strappati al loro universo, sono inseriti con la loro storia, le loro proprietà originali, in una struttura mobile che li riconfigura.
Parole chiave del lavoro artistico di Katia Rossi:
Recupero
Riformulazione
Risemantizzazione
Rinascita
Si tratta di un’operazione del tipo di quella che si farebbe smembrando una rana e formando con gli organi isolati una farfalla, o una lampada, o una locomotiva, o un oggetto che ricordasse al medesimo tempo farfalla, lampada e locomotiva.

Il materiale di partenza per il fotomontaggio di Katia è costituito dal prelievo di materiale già in circolazione, dismesso per vetustà, abbandono, errore; prevalentemente scarto del processo fotografico; carte scadute, carte mal esposte, macchiate, provinature errate, negativi irrimediabilmente compromessi.
Quindi materiale già presente, destinato, perlopiù, ad abitare unicamente la discarica.
Katia manipola sapientemente queste immagini fotografiche restituendole in una forma diversa, producente pensiero altro rispetto allo scopo con il quale erano nate.
L’artista che sceglie consapevolmente di esprimersi attraverso il linguaggio frammentato e poliedrico del collage crea immagini combinate al servizio di una visione del mondo beffarda, ma sensibilmente emotiva, facendo sua la frammentazione di immagini che si contendono lo spazio della rappresentazione, gioca sull’effetto dinamico della loro composizione, dove il senso del piano, la scala e lo spazio sono costantemente rimessi in causa.
L’opera finale è il superamento della sommatoria delle singolarità che la costituiscono.
L’artista, sapiente demiurgo, recupera, riformula, risemantizza la materia in uno stile dinamico e stratificato, dando ad essa una nuova possibilità.
Katia si rende artefice di una nuova rinascita.
Gabriele Agostini

Katia Rossi Vive a Porto Recanati, nelle Marche. Educatrice professionale nella vita, si avvicinoa alla tecnica del collage prima come mezzo educativo poi come mezzo espressivo. Dotata di grande creatività, amante della natura e del riciclo, con un occhio sempre attento a ciò che la circonda, negli anni, è passata dal collage per il recupero di piccoli complementi d’arredo a collage su supporti di varia natura, servendosi dei materiali più disparati: ritagli di giornale, riviste, stoffe, legna abbandonata in riva al mare.
Nel 2017 determinante è stato l’incontro con il Centro Sperimentale di Fotografia “ADAMS” di Roma, da cui ho ricevuto carte fotografiche scadute, mal esposte, macchiate, provini errati.
Oggi realizza collage analogici con stampe fotografiche e ritagli di giornale.

Il portfolio

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